Una giornata lavorativa tra passato, presente e futuro. Tre epoche a confronto
Oggi non voglio parlare di ultime novità in campo tecnologico, né sciorinarvi la solita Top 5 di qualcosa. Oggi voglio descrivere una giornata lavorativa tipo del passato, una del presente e poi vorrei immaginare come potrà essere il futuro. Per il passato, prendo come riferimento i mitici anni ’80. Un periodo non troppo lontano, ma neanche troppo vicino, in cui si cominciava ad annusare profumo di tecnologia e si stava iniziando a capire che di lì a poco il mondo sarebbe cambiato. Per il futuro invece, non voglio sognare troppo. Non voglio pensare scenari alla Star Trek, vorrei immaginare qualcosa di più vicino a noi. Descriverò la mia visione di un futuro non troppo in là. Gli anni 2040, circa 20 anni da adesso. Fatte le dovute premesse, adesso godetevi questa sorta di Canto di Natale (anche se siamo ancora a settembre) con gli spiriti tech di passato, presente e futuro!
Una giornata lavorativa negli anni ’80
È mattina e con i primi raggi di sole, la sveglia inizia a suonare. Un sonoro “DRIIIIN” rompe il silenzio e la giornata inizia. Fermo la sveglia premendo il pulsantino e con la coda dell’occhio scorgo quel paesaggio rustico con la gallina che becca accanto ai pulcini. Le lancette sopra la gallina segnano le 7:00. È ora di alzarsi. Mi reco in cucina, preparo la moka e mi faccio un caffè. Accendo la TV e parte il jingle di Unomattina. Poco dopo inizia il Telegiornale e ascolto le notizie, mentre sorseggio il mio caffè. Mangio un cornetto al volo ed esco. Passo in edicola, compro una copia del mio quotidiano preferito e vado a prendere la Metro. Mi è scaduto l’abbonamento e non ho tempo di andare a rinnovarlo, quindi torno in edicola e compro un biglietto. Lo timbro ai tornelli e vado a prendere il mio treno. Mentre sono in viaggio, mi metto le cuffie e premo “play” sul Walkman, per ascoltare l’ultima cassetta del mio gruppo preferito. Ne approfitto anche per leggere il giornale.
Arrivo a lavoro, timbro il cartellino e raggiungo il mio ufficio. Mentre il computer si accende ho tutto il tempo di sistemarmi e fare una capatina al bagno. Sbrigo le mie pratiche, cerco le varie cose che mi servono dai faldoni, rispondo al telefono ai clienti, prendo appuntamenti. Il tecnico del computer passa da me e mi dice che deve aggiornare il sistema operativo, quindi gli serve il computer. Lo lascio lavorare, mentre installa i suoi 14 dischetti nel mio Hard Disk e io continuo il mio lavoro a mano. Quando ha finito, trascrivo tutto al PC. Si fanno le 12:00, vado in pausa pranzo. Ma mi ricordo che devo passare alla posta a pagare una bolletta. Mi gioco tutta la mia pausa pranzo a fare la fila mentre mangio un tramezzino al volo. Pago la bolletta, il cassiere non trova gli spicci per darmi il resto. Vado a cambiare i soldi al bar. Torno a lavoro, mi rimetto al computer. Ricevo i clienti del giorno, poi alle 17:00 finalmente stacco. Mentre sto tornando a casa mi fermo a fare la spesa. Il frigo è vuoto e non mi va di andare al ristorante, sono troppo stanco. Compro qualcosa di pronto e torno a casa. Ceno, guardo un po’ la TV, alle 20:30 c’è un film. Poi vado a dormire.
Una giornata lavorativa negli anni 2020
È mattina e con i primi raggi di sole, il mio assistente vocale fa partire una musica per svegliarmi. Un breve promemoria dei miei impegni del giorno viene trasmesso dalla cassa, in contemporanea con l’aggiornamento del widget sul mio smartphone. Insomma, in una parola sono le 7:00. È ora di alzarsi. Mi reco in cucina, dove mi attende il mio caffè, programmato la sera prima proprio per le 7:00. Accendo la Smart TV e chiedo all’assistente vocale di mostrarmi le news della giornata. Ascolto le notizie, mentre sorseggio il mio caffè. Mangio un cornetto al volo ed esco. Arrivo sulla Metro e passo lo smartphone sul tornello. Un bip mi avvisa che il biglietto è stato pagato. Mentre sono sul treno, accendo il tablet e tramite un’app di News Reader, leggo le notizie della giornata, mentre dai miei auricolari bluetooth ascolto la musica che viene dal mio Spotify installato sullo Smartphone.
Arrivo a lavoro, passo il mio badge al tornello e raggiungo il mio ufficio. Mi do una rinfrescatina al volo e vado alla mia scrivania. Accendo il laptop, sbrigo le mie pratiche, mi collego al cloud per scaricare i documenti che mi servono, chatto e rispondo alle mail dei clienti e prendo appuntamenti. Una mail del sitstemista mi avvisa dell’ imminente aggiornamento del sistema operativo, quindi il computer sarà inagibile per una mezz’oretta. Continuo il mio lavoro sul tablet e salvo tutto su cloud, in modo da avere tutto sincronizzato. Si fanno le 12:00, vado in pausa pranzo. Mentre mi gusto il mio bel piatto, mi ricordo che dovevo pagare una bolletta. Prendo lo smartphone, apro l’app, pago e finisco di pranzare. Ho ancora una ventina di minuti per rilassarmi su una panchina al parco, mentre mi sorseggio una bella lattina di Coca Cola. Torno a lavoro, mi rimetto al computer. C’è la call su Zoom con i clienti. Alle 17:00 stacco. Mentre sto tornando a casa mi ricordo che Il frigo è vuoto e non mi va di andare a fare la spesa, né di andare al ristorante, sono troppo stanco. Quindi oggi si va di Just Eat. Faccio l’ordine prima, così quando arrivo a casa arriva anche il rider. Mangio e mi collego a Netflix dalla mia Smart TV. Mi guardo un paio di puntate della mia serie preferita e vado a letto.
Una giornata lavorativa negli anni 2020 (Smart Working Edition)
È mattina e con i primi raggi di sole, il mio assistente vocale fa partire una musica per svegliarmi. Un breve promemoria dei miei impegni del giorno viene trasmesso dalla cassa, in contemporanea con l’aggiornamento del widget sul mio smartphone. Insomma, in una parola sono le 8:30. È ora di alzarsi. Mi reco in cucina, dove mi attende il mio caffè, programmato la sera prima proprio per le 8:30. Accendo la Smart TV e chiedo all’assistente vocale di mostrarmi le news della giornata. Ascolto le notizie, mentre sorseggio il mio caffè. Mangio un cornetto al volo e mi metto al mio PC. Oggi lavorerò da casa, per questo mi sono svegliato più tardi. Faccio partire l’app di lavoro e inizio a lavorare da remoto. Sbrigo le mie pratiche, salvando tutto su cloud per lasciare tutto sincronizzato per quando andrò a lavorare in ufficio. Chatto con clienti e colleghi e rispondo alle mail (la bolletta l’ho pagata ieri da app). Prendo i miei soliti appuntamenti e intanto mi ascolto un po’ di musica. Intorno alle 12:00 mi prendo una pausa, ho voglia di staccare un po’ quindi vado al bar sotto casa, mangio qualcosa mentre leggo le news dal tablet. Torno a casa, mi do una rinfrescatina e mi rimetto al PC. Faccio la mia call con i clienti mentre con lo smartphone faccio partire un ordine per il supermercato.
Finita la call e finiti i miei impegni lavorativi, sono ancora le 16:00. Esco e vado a fare un po’ di jogging al parco. Tornando mi fermo al supermercato, dove mi attende la mia spesa pronta per il ritiro. Faccio vedere il mio QR Code, prendo la busta e torno a casa. Mi faccio una doccia, preparo con calma la mia cena. Mi guardo un paio di puntate della mia serie preferita su Netflix. Poi gioco un po’ alla PlayStation, tanto domani lavoro di nuovo da casa e posso alzarmi anche un’ora dopo.
Una giornata lavorativa negli anni 2040
Grazie alle IA non devo più alzarmi la mattina presto per andare a lavorare. Alle 9:00 l’assistente vocale mi sveglia e mi segnala i miei impegni di giornata. I sensori della casa percepiscono il mio risveglio e alzano le tapparelle per far entrare la luce, mentre la mia macchinetta per l’espresso mi prepara il caffè. Il frigorifero smart si accorge di essere vuoto e invia un ordine preimpostato al supermercato. Sorseggio il mio caffè mentre ascolto le news dalla TV e accendo il mio olo-terminale. I file da lavorare mi si materializzano davanti e io detto alla IA le direttive per sbrigare le pratiche. Poi indosso il mio visore AR e inizio la call coi clienti. Sono le 12:30 e io ho finito di lavorare. Esco a godermi la giornata. Ciao. Alle 17:00 arriva un drone che appoggia la mia spesa sul robottino in balcone. Il robottino entra in casa e la smart home richiude il balcone, per sicurezza. Al mio ritorno devo solo decidere cosa cucinarmi per cena mentre guardo la mia serie preferita.
Conclusione
Come avrete notato, alcune delle tecnologie descritte nella giornata del futuro, sono già presenti oggi. Come la macchina per l’espresso programmabile o il frigo smart. Altre sono in via sperimentale, come i droni che portano le consegne. Altre sono in programma, come il metaverso lavorativo e gli ologrammi. Io personalmente penso che la mia visione del 2040 non sia troppo distante dalla realtà. Ma tu che stai leggendo, cosa ne pensi?